Curare anoressia con stimolazione magnetica transcranica
L’anoressia porta alla morte una persona su cinque che ne soffre. Le cure a base di farmaci o le psicoterapie spesso non sono in grado di far uscire i malati dal tunnel del brutto disturbo alimentare. Un team di ricercatori del King’s College, ora, ha ideato un metodo promettente
Metodo innovativo basato su magneti
Gli studiosi inglesi hanno inventato un sensazionale metodo per combattere l’anoressia, che si basa su alcuni magneti da porre sulla zona cerebrale responsabile dell’insorgenza del disturbo alimentare. I ricercatori, dunque, non hanno fatto altro che applicare i suddetti magneti, somiglianti a piccoli rulli, sulla corteccia prefrontale dorsolaterale, ovvero quella correlata all’anoressia. Pare che già dopo il primo ciclo di stimolazione magnetica transcranica sia possibile notare i primi benefici. La ricercatrice Jessica McClelland ha affermato che dopo una sessione il paziente inizia a sentire più fame, percependo così il bisogno di ingerire più cibo. Il test è stato condotto su 49 persone ed i risultati, come detto, sono confortanti. I ricercatori sperano di iniziare presto uno studio più ampio per confermare i primi successi.
Una bella conquista, quindi, nel campo della lotta contro l’anoressia. Una ricercatrice, Ulrike Schmidt, ha spiegato:
“L’anoressia nervosa si stima interessi fino al 4% delle donne nel corso della vita. Con l’aumento della durata della malattia diventa più radicata nel cervello e sempre più difficile da trattare. I nostri risultati preliminari supportano le potenzialità di trattamenti di cui c’è disperato bisogno. Stiamo ora valutando i benefici a lungo termine, in uno studio clinico primo al mondo con 20 sedute su persone con anoressia nervosa”.
Social network possono fare la differenza
Forse non tutti sanno che l’anoressia rappresenta la seconda causa di morte tra i teenager. La differenza possono farla i social network, intesi come mezzi per far capire a chi soffre di tale patologia che guarire non è impossibile. L’anoressia nervosa, comunque, è veramente pericolosa, visto che chi ne soffre rischia la morte tre volte di più rispetto ai depressi, agli alcolisti e agli schizofrenici.