Concorsi truccati: Esercito parte lesa
Nelle ultime ore, tabloid e siti web italiani hanno parlato di una brutta storia di concorsi truccati. Alcuni militari avrebbero intascato denaro per fornire informazioni riguardo a un concorso bandito dall’Esercito italiano.
Esercito collabora con autorità giudiziaria
La notizia dei concorsi truccati ha sconvolto. Coloro che, poi, sarebbero diventati servitori dello Stato avrebbero sborsato denaro per ottenere informazioni relative al concorso per il reclutamento di volontari in ferma prefissata, bandito nel 2015. Sulla vicenda indaga la Procura di Napoli Nord. Alcuni militari corrotti sono già stati arrestati. Intanto, l’Esercito, sulla scorta degli arresti ha già dato il via alla procedura di sospensione dei militari invischiati nella brutta storia di corruzione.
L’Esercito si definisce parte lesa e collabora con l’autorità giudiziaria per fare chiarezza sulla nauseante vicenda dei concorsi truccati nell’Esercito italiano. Ricordiamo che il papà di un’aspirante soldatessa sborsò ben 10.000 euro a un militare in cambio di informazioni sulle prove concorsuali.
E’ stato sottolineato dall’Esercito che bisogna agire con fermezza e punire con rigore tutti coloro che infrangono i principi e i valori su cui si basa l’Istituzione. Sono state anche indagini interne per supportare quelle della magistratura, in modo da ricostruire precisamente la realtà dei fatti.
Concorsi truccati: storia che lede immagine dell’Esercito
Quella dei concorsi truccati è una vicenda che lede l’immagine dell’Esercito. Per tale ragione verranno adottati tutti i provvedimenti necessari per tutelare la reputazione di una nobile istituzione italiana. L’Esercito italiano ribadito, mediante un comunicato stampa, la condanna del comportamento dei militari corrotti e “la netta presa di distanza da chiunque abbia osservato un qualsiasi atteggiamento immorale nonché illegale che lede fortemente la dignità e l’onore dell’Esercito e di tutti i suoi militari che quotidianamente, con onestà e professionalità, svolgono il proprio devoto servizio alla nazione, in Italia e all’estero, anche a rischio della propria vita”.
I militari debosciati vanno puniti in modo esemplare, dunque, per l’Esercito italiano, per comportamenti del genere non possono e non devono albergare in un’Istituzione che gode di un così elevato prestigio.