Questa sera, all’Auditorium di Roma, si esibiranno gli CCCP, in occasione del Romaeuropa Festival, ed è certo che riproporranno i brani contenuti in “Epica Etica Etnica Pathos”, disco che è stato intonato, tra l’altro, alla Leopolda di Firenze qualche mese fa.
“Epica Etica Etnica Pathos” uscì nel 1990 e sintetizzava, in un certo senso, la fine del regime sovietico, così forte ma pieno di contraddizioni. Sul palco dell’Auditorium, a Roma, ci saranno sicuramente artisti come Francesco Magnelli, Giorgio Canali, e Massimo Zamboni.
Gli CCCP decisero di registrare “Epica Etica Etnica Pathos” a Villa Pirondini, una casa colonica del ‘700 che si trova in provincia di Reggio Emilia. L’album, l’ultimo del gruppo, rappresenta, dunque, la chiusura di un’epoca, la fine di una band con l’Unione Sovietica nel cuore.
Chi vuole ottenere maggiori informazioni sugli CCCP o, semplicemente, ama la musica a 360°, può acquistare “Fellegara – Dove sono nati i CCCP Fedeli alla Linea”, scritto da Zamboni, Giudici, Ferretti e Negri.
“L’idea del libro è di Antonio Cantiero, il fotografo che era con noi in quella casa di Fellegara, agli inizi, i nostri inizi. Ci ha fatto vedere tutto il materiale che conservava e poi ha proposto a ciascuno di noi di scrivere qualcosa. E’ stato bellissimo: molte nostre canzoni sono nate in quel luogo. Ci siamo ritrovati così, in maniera inaspettata, ricordando quei tempi di litigi, di povertà assoluta, di musica”, ha asserito Massimo Zamboni, nel corso di un’intervista.
Successivamente alla registrazione di “Epica Etica Etnica Pathos” i CCCP si sciolsero. Zamboni ha detto al riguardo:
“Fu giusto farlo. Anche per questo è così bello e sorprendente risuonare oggi quelle canzoni: non lo abbiamo mai fatto dal vivo. E quando le abbiamo riproposte il 16 maggio alla Stazione Leopolda di Firenze le ho trovate ancora bellissime. Certo, oggi qualcosa non mi piace più, cambierei qualche arrangiamento”.