Come si può risolvere il problema della prostituzione in Italia? Se lo stanno domandando i politici italiani. Dopo il naufragio del progetto delle ‘red light zone’ a Roma, verrà esaminato prossimamente dal Senato un disegno di legge che affronta il delicato argomento.
“E’ davvero una buona notizia”, ha detto Maria Spilabotte, senatrice dem che ha firmato il ddl assieme a Monica Cirinnà. In sostanza, la prostituzione viene considerata come un normale lavoro e quindi sottoposta alla disciplina del mercato.
L’obiettivo è legittimare il mercato della prostituzione mediante l’introduzione di case chiuse, zone a luci rosse nelle grandi città ed eliminazione del reato di favoreggiamento. Inoltre è previsto che le ‘lucciole’ dovranno pagare le tasse e denunciare alla Camera di commercio l’inizio delle loro attività. Il disegno di legge verrà esaminato, la prossima settimana, dalla commissione Affari costituzionali e Giustizia del Senato.
Riferendosi all’abolizione del reato di favoreggiamento, la Spillabotte ha spiegato: “Oggi per una escort è impossibile affittare un appartamento alla luce del sole, perché il proprietario può essere accusato. Così molte lucciole sono costrette ad esercitare in strada, mentre potrebbero riunirsi e lavorare in un luogo protetto… La prostituzione, ricordiamolo, non è reato. Sono crimini invece lo sfruttamento e la tratta”.
I senatori si troveranno a discutere, tra qualche giorno, anche della problematica questione delle zone a luci rosse, di cui si è recentemente molto parlato. Il Governo è intervenuto in merito con queste parole: “Le valutazioni sulle zone rosse della prostituzione a Roma, espresse dall’onorevole Giovanna Martelli non corrispondono alle posizioni, né sono impegnative per il governo”.