Bimba Ingoia Cannabis: Ricoverata al ‘Cervello’ in Stato Confusionale
Una bimba di 16 mesi è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale ‘Cervello’ di Palermo perché aveva ingoiato cannabis
I medici hanno subito constatato che la piccola era in evidente stato confusionale e, in poco tempo, l’hanno salvata. Ora la bimba è tornata a casa ma i carabinieri, allertati dai medici, vogliono fare chiarezza sulla vicenda.
I genitori hanno detto ai medici che la bimba aveva probabilmente ingoiato una sigaretta trovata per strada. I sanitari, però, non hanno creduto ai due e si sono subito messi in contatto coi militari.
La bimba era molto confusa quando è arrivata al ‘Cervello’ ma mai in pericolo di vita, tanto che è stata dimessa nel giro di poco tempo. Il padre e la madre della piccola vivono abusivamente in una casa alla periferia di Palermo e sono vecchie conoscenze delle forze dell’ordine: adesso sono indagati, nonostante abbiano detto che la figlia si è messa in bocca un mozzicone trovato per strada.
Gli inquirenti hanno perquisito la casa dei genitori che, ora, rischiano una bella denuncia.
Già altre volte, in Italia e nel mondo, bimbi e neonati sono finiti in ospedale per l’assunzione di cannabis e droghe varie. Un bimbo di un anno e 8 mesi, a Pescara, finì in ospedale, 2 anni fa, dopo aver ingoiato cannabis e cocaina. A portarlo in ospedale fu la madre, tossicodipendente. La donna raccontò ai medici che probabilmente il figlio aveva trovato la droga per strada.
A differenza della piccola ricoverata nelle ultime ore al ‘Cervello’, il bimbo di Pescara giunse in ospedale in gravissime condizioni. Gli investigatori iniziarono a svolgere subito gli accertamenti per verificare se, effettivamente, il bambino avesse trovato le sostanze stupefacenti per strada. Il padre del bimbo, anche lui tossicodipendente, era in carcere.
Inutile rammentare gli effetti deleteri e letali delle droghe sui bimbi. La droga fa malissimo agli adulti, figuriamoci ai bimbi. Il problema è che spesso i genitori tossicodipendenti fanno ‘circolare’ in casa la droga e aumenta così il rischio che i piccoli possano ingoiarla accidentalmente.