Arezzo, violentata in un casolare da tre maghrebini
Si continua ad aggredire e violentare donne in Italia. Quando la finiamo? Una 30enne di Arezzo è stata picchiata, segregata e violentata per svariate ore in un casolare da tre maghrebini. La donna sarebbe stata portata in una cascina della Valdichiana con un banale pretesto e poi bloccata e stuprata, a turno, dai tre nordafricani. Dopo le violenze, gli orchi si sono dati alla fuga e la vittima, in lacrime, ha chiesto aiuto a un uomo che si è fermato e l’ha subito portata nell’ospedale di Arezzo. I medici hanno accertato le violenze, nonché numerosi ematomi su tutto il corpo, soprattutto sulle braccia. La trentenne, infatti, aveva cercato di liberarsi dai maghrebini ma non ce l’ha fatta. Ore di terrore, indimenticabili, per la donna, che si è anche sentita male.
La vittima delle violenze ha aiutato le forze dell’ordine a tracciare l’identikit degli stupratori che, ora, sono ricercati: dovranno rispondere di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona. Sebbene i dati sugli stupri e le violenze di genere registrati nel periodo compreso tra marzo 2014 e marzo 2015 dimostrino una leggera flessione rispetto agli anni precedenti, c’è ovviamente da preoccuparsi: in Italia quasi 4.000 donne, nel suddetto periodo, sono state vittime di violenze sessuali. Il problema vero, però, è che la maggior parte delle donne stuprate non denunciano i loro aguzzini. Lo ha ricordato anche Gabriella Moscatelli, presidente del Telefono Rosa:
“Bisogna sempre pensare che troppo spesso le donne non arrivano neanche alla denuncia. La donna chiama o si presenta da noi, la aiutiamo, offrendo assistenza legale e l’aiuto delle nostre volontarie, magari buttiamo giù un brogliaccio da presentare alle forze dell’ordine ma poi non vanno fino in fondo, per paura di ulteriori violenze o anche per problemi economici, sempre più frequentemente rinunciano anche perché non avrebbero la possibilità di rendersi autonome“.
In Italia occorre creare più strutture dove le vittime delle violenze possano trovare assistenza e conforto, come case rifugio e centri antiviolenza.