Amnesty International segnala torture golpisti in Turchia
I golpisti, in Turchia, verrebbero torturati giorno e notte. Molti sono anche stuprati e sottoposti a violenze di qualsiasi tipo. Lo ha segnalato Amnesty International sul suo sito web.
Amnesty International possiede “prove credibili” sulle torture
Tutti quelli che, giorni fa, hanno tentato di compiere un colpo di Stato in Turchia sono reclusi in centri di detenzione ufficiale e non ufficiali. Proprio all’interno di tali luoghi si consumerebbero le sevizie. Amnesty International ne è certa in quanto dice di possedere “prove credibili”. I golpisti sono stati rinchiusi in caserme, tribunali e centri sportivi. Il trattamento a cui sotto sottoposti è disarmante e disumano. Amnesty International ha affermato al riguardo:
“I rapporti di abusi, tra cui percosse e stupri, sono allarmanti”.
In Turchia, dopo il tentato golpe, è tornata la ‘democrazia’ di Erdogan. Tempi veramente duri per i golpisti, che vengono torturati ogni giorno. Sarà proprio il presidente turco Erdogan a decidere la sorte di tutti quei soggetti che hanno cercato di estrometterlo. Intanto aumentano le accuse di torture.
Molti ufficiali turchi sono stati presi, denudati e rinchiusi in prigioni dietro ordine di Erdogan. Per loro nessuna pietà. Ne è certa Amnesty International, che chiede l’invio nelle celle di osservatori indipendenti per monitorare le condizioni dei detenuti.
Erdogan vuole farla pagare cara ai golpisti
Pugno duro di Erdogan verso i golpisti, forse un po’ troppo, almeno stando alle rivelazioni di Amnesty International. Soldati e ufficiali vengono anche stuprati nel centri di detenzione. Dopo il golpe fallito, il presidente turco ha promesso di costruire nella nazione diverse caserme e una moschea a Taksim.
Le epurazioni di Erdogan vanno avanti. Sono stati destituiti, negli ultimi tempi, molti ufficiali dell’Esercito turco, magistrati e dipendenti ritenuti golpisti. Senza contare tutti i poliziotti e i 30 prefetti allontanati.
Diverse foto diffuse online mostrano golpisti rinchiusi nudi nelle stalle, proprio come animali. E’ questa la repressione (pardon democrazia) di Erdogan. Le purghe del presidente turco preoccupano Amnesty International, in quanto violano palesemente i diritti umani. Sconcertati anche i giudici italiani riguardo alla destituzione di circa 3000 magistrati turchi. Il vicepresidente del Csm Legnini ha affermato:
“Destano sconcerto le drammatiche notizie che arrivano alla Turchia di sospensione, destituzione, e in alcuni casi persino di arresti di 2.745 giudici poche ore dopo il golpe”.