Bonus bebè, incentivo alla natalità o trovata pubblicitaria?

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Si torna a parlare del bonus bebè di 80 euro al mese, un sussidio alle neomamme che il governo Renzi introdurrà il prossimo anno. Beneficeranno di tale somma di denaro, per tre anni, tutte le neomamme appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 90.000 euro. C’è chi è contento e chi storce il naso. “Cosa ci facciamo con soli 80 euro al mese“, si domandano molte donne che, il prossimo anno, diventeranno mamme.

Un’altra norma che fa discutere è il posticipo della pensione al 10 del mese, sempre a partire dal prossimo anno prossimo. In realtà, come ha oggi precisato oggi il ministero dell’Economia, il cambiamento riguarderà solamente chi percepisce il doppio assegno Inps-Inpdap; per gli altri 15 milioni di pensionati non muterà nulla.

Tra i detrattori del bonus bebè c’è anche il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Francesco Paolo Sisto (FI), che ha parlato di “una vera e propria trovata pubblicitaria, uno pseudo-incentivo alla natalità rivolto ad una platea di soggetti benestanti”.