Orrore in Arabia Saudita, precisamente alla Mecca, dove una donna è stata decapitata in un parcheggio perché accusata di stupro ed omicidio della figlia di 7 anni.
L’esecuzione è avvenuta dinanzi a numerose persone. Layla bint Abdul Mutaleb Bassim, donna di origini birmane, ha gridato molto prima che il boia le tagliasse la testa. Un pena a dir poco crudele quella decapitazione, in vigore ancora in diverse nazioni. Il video che ritrae l’uccisione è stato messo online dalle autorità religiose. Immediata, poco dopo, la rimozione. “Non ha mostrato nessuna pietà o compassione nel violentare e nell’uccidere la ragazza. Bassim è stata condannata alla pena di morte per un omicidio brutale dopo che sia la Corte d’Appello sia la Corte Suprema hanno riconosciuto i suoi reato”, recita un comunicato del governo saudita.