Dall’inizio della pandemia di Covid ad oggi sono cambiate moltissime cose. Sembra assurdo pensare che sia passato quasi un anno eppure in questi mesi di grandi stravolgimenti sono avvenuti fatti e circostanze che sono destinati a cambiare le nostre vite per sempre. I cambiamenti sociali ed economici riguardano tantissimi aspetti della vita quotidiana come le scelte di acquisto e la comunicazione dei brand, oggi oggetto della nostra breve analisi.
Abbiamo infatti pensato di ripercorrere gli step dall’inizio della pandemia ad oggi e di capire come sono mutati il tono di voce e l’oggetto delle promozioni di brand e aziende su tutto il territorio. Per farlo abbiamo analizzato alcuni dei marchi più noti e abbiamo condotto questa disamina assieme ad una rinomata agenzia di realizzazione spot pubblicitari di Milano.
Un mercato completamente ribaltato
Il primo dato con cui fare i conti è stato quello della contrazione della domanda, causata dalle chiusure forzate. Per rispondere a questa esigenza le aziende hanno dovuto tranquillizzare i consumatori e, al tempo stesso, offrire soluzioni per proteggere la salute di dipendenti e clienti.
Inoltre le aziende hanno dovuto fare i conti con la propria presenza web, investendo maggiori risorse per potenziarla e migliorarla. Non a caso il commercio elettronico ha portato due milioni di clienti in più totalmente inaspettati durante i mesi di febbraio e marzo. Questo ha costretto le aziende a lavorare più attivamente sul web, il posto in cui si sono concentrate, per ovvie ragioni, tutte le attenzioni dei consumatori.
I messaggi di speranza
La comunicazione, quindi, si è suddivisa in due grandi filoni che potremmo sintetizzare con gli appellativi di “sicurezza” e “ convenienza”. Le aziende che hanno investito sul concetto di sicurezza hanno inviato messaggi positivi, di speranza e di serenità rispetto all’immediato futuro. Hanno quindi prodotto spot che fossero in grado di rafforzare l’identità nazionale con l’intento di rassicurare i consumatori ed i spingerli ad adottare comportamenti sicuri per il benessere di tutta la comunità.
Questi messaggi non hanno avuto un intento strettamente commerciale ma hanno puntato a rafforzare l’autorevolezza del brand e quindi l’awareness. Diventare punti di riferimento per le aziende più “familiari” è stata la strategia adottata da brand nazionali, noti praticamente a tutti i cittadini e, quindi, già ben posizionati sul mercato.
La leva della convenienza
Per le altre realtà, invece, si è aperta un’importante finestra di opportunità. Questo significa che le strategie di comunicazione hanno puntato tutto sulla promozione di offerte e di convenienza da prendere al volo. In pratica sono stati analizzati i prodotti di consumo più ricercati e le necessità delle persone con l’obiettivo di creare promozioni iper-personalizzate da diramare soprattutto sul web, attraverso strategie di remarketing e retarketing.
In questo modo anche i piccoli brand hanno potuto attecchire sul mercato nazionale perché hanno lavorato maggiormente sul pricing e sull’incremento delle impression e della lead generation. In parole semplici queste aziende hanno investito ingenti risorse per guadagnare piccole quote di mercato facendo leva sulla convenienza e sulla ritrovata attenzione delle persone al risparmio e all’acquisto razionale.