-PRETTY LITTLE LIARS 7X06 RECENSIONE-
Sembra che non sia cambiato nulla. Verissime le parole di Hanna, sui gradoni della centrale di Rosewood. Ancora bugie, ancora misteri, ancora paure, ancora guai per quattro o forse cinque ragazze che non avranno mai una vita normale, inghiottite dal plot impossibile di una serie tv quasi agli sgoccioli, ma sempre più “Psycho”. Rosewood richiama tutti alla sua merce’: Caleb, tornato a confermare i dubbi di Spencer; Jenna, in preda a segreti inconfessabili. Chi veste i panni del più crudele stalker di Rosewood, in grado di torturare psicologicamente e fisicamente le Liars ed Alison come mai nessuno prima? Maschere, guanti. Un vestiario a cui siamo abituati ma che cela colui o colei che chiuderà il cerchio, qualcuno in grado di rovinare davvero la vita delle cinque ragazze sempre sotto i riflettori (della polizia) da ormai sette anni, in quanto potenzialmente capace di dimostrare la loro colpevolezza. Rollins giace laddove le ragazze l’hanno seppellito ma quel segreto non pare ormai più al sicuro. Qualcuno, forse più che mai vicino alle ragazze, vuole una vendetta crudele e lenta, togliendo di mezzo anche coloro che mostrano tentennamenti, come Sara.
Rosewood non sembra più la scena di futili scherni. Appare lo scenario di violenze, percosse ed atroci omicidi. Aria, Hanna, Spencer ed Emily non sono più le stesse. Più mature, intense, compici, affrontano i problemi con risolutezza ed astuzia come mai sino ad ora. Emily appare risoluta, Aria prudente, Hanna più seriosa ed, infine, Spencer ascolta col cuore. Ha salvato Hanna dalla prigionia grazie alla forza degli insegnamenti perpetrategli in questi anni. Eppure, forse, non potrà salvare se stessa e le altre ragazze dal vortice di avvenimenti che hanno seguito l’omicidio accidentale di Rollins. Jenna sa che tutti, e dico tutti, a Rosewood, devono temere; possono soccombere di fronte alla violenza inaudita di un vendicatore molto più crudele dei precedenti, non disposto a cedere neanche il giorno delle tante attese nozze degli Ezria.