Un albanese era finito in manette perché aveva rapinato un 57enne, a Savona, ma il gip non ha convalidato l’arresto. Il motivo? Non si è trattato di rapina ma di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
Gip di Savona derubrica reato
Niente carcere dunque per l’albanese 36enne che aveva rubato il telefonino e 155 euro a un 57enne presso uno stabilimento balneare in corso Colombo, a Savona. L’immigrato era stato arrestato per rapina con rito direttissimo ma il gip di Savona ha deciso di derubricare il reato. In verità, l’albanese non aveva scelto la sua vittima a casa. L’uomo derubato, infatti, era suo debitore: gli doveva 1.000 euro.
L’albanese, dopo aver sferrato una gomitata al 57enne per rubargli denaro e cellulare, era scappato ma dopo qualche minuto è stato bloccato ed arrestato dai poliziotti di Savona. La vittima dell’aggressione ha ammesso di dover corrispondere, effettivamente, circa 500 euro (non 1.000) all’albanese per una prestazione lavorativa. Per il gip, dunque, si è trattato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed ha rimesso in libertà lo straniero, visto che per tale reato non è previsto l’arresto.
Albanese arrestato poco dopo il brutto episodio
L’albanese era stato arrestato nei pressi di uno stabilimento di corso Colombo, a Savona, domenica scorsa, 17 luglio 2016. L’immigrato aveva appena dato una gomitata al 57enne savonese, rubandogli 155 euro e lo smartphone. Gli agenti hanno constatato che l’albanese era solo in possesso del denaro rubato, riconsegnato al legittimo proprietario.
Savona, come molte altre città italiane, è stata ‘assediata’ dagli stranieri. E’ indubbio, però, che gli albanesi sono molti nel capoluogo ligure. Un mese fa, quando l’Albania ha battuto la Romania 1-0 durante Euro 2016, moltissimi albanesi si sono riversati nelle strade savonesi per festeggiare. Savona sembrava Tirana: auto che suonavano, gente che gridava per lo storico trionfo della Nazionale albanese.
Sicurezza a Savona: questa sconosciuta
Chi vive a Savona sa bene, però, che l’assedio degli albanesi non è stato così benevolo dal punto di vista della sicurezza. Negli ultimi anni, infatti, nella città ligure sono aumentati i furti, le rapine e le violenze. Pensate che, 6 anni fa, due cugini albanesi, Almarin e Salvador Lleshi, misero a segno ben 19 colpi in un mese tra Savona e Cuneo. I due riuscirono anche a scassinare la cassaforte di un poliambulatorio a Loano (Savona), portandosi via ben 6.000 euro.
L’ondata di albanesi a Savona risale agli anni ’90, ed è proprio da quel periodo che gli abitanti iniziarono ad indignarsi con le istituzioni per l’incapacità di gestire i flussi migratori. Sono passati molti anni e, certamente, è cambiato poco. Molti savonesi accusano gli stranieri di togliere il lavoro agli italiani. La maggior parte della gente che viene dall’Albania trova impiego principalmente nel settore agricolo ed edile. Chi non lavora, invece, passa il tempo a gironzolare per le vie del centro di Savona e, magari, compie qualche furto o rapina.
La giustizia è uguale per tutti, per carità, ma è probabile che la recente decisione del gip di Savona faccia indignare molte persone in Italia. L’immigrato ha dato una gomitata a un 57enne, impossessandosi del suo cellulare e dei suoi soldi. Ora è in libertà. Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni non prevede l’arresto. Giusto. Speriamo che decisioni simili, in futuro, vengano prese anche nei confronti degli italiani.
Oltre alla Liguria, altre regioni italiane sono stracolme di albanesi, come Toscana ed Emilia Romagna. Pensate che solo in quest’ultima regione vive un terzo dei minori albanesi presenti in Italia. Tutto ciò rappresenta un problema per i Comuni, che devono far fronte a numerose spese, come quelle relative all’istruzione dei piccoli albanesi. E lo Stato?