Si torna a parlare dei Casamonica, famiglia di sinti che a Roma è invischiata nella malavita. Ieri le forze dell’ordine hanno sequestrato beni per 3 milioni di euro ad Angelo Casamonica, elemento di spicco dell’omonimo clan che, secondo molti, a Roma taglieggia famiglie e negozianti.
Ville e auto di lusso: Angelo Casamonica e la malavita
La giustizia, dunque, punisce chi vive sulle spalle degli altri, delinquendo e compiendo azioni senza dubbio deprecabili. Ad Angelo Casamonica sono stati sequestrati appartamenti, una villa, numerosi conti correnti, un autosalone e un terreno a Viterbo. L’esponente dell’omonimo clan malavitoso che spadroneggia a Roma e molti suoi familiari sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine perché in possesso di troppi beni e perché conducevano una vita molto agiata; insomma, il tenore di vita della famiglia di Angelo Casamonica, 39 anni, non corrispondeva proprio a quello che emergeva dalla dichiarazione dei redditi.
Ville, auto di lusso e beni costosi sono, secondo gli inquirenti, frutto del riciclaggio di denaro sporco. Angelo Casamonica era invischiato in numerose attività illecite, come il traffico di sostanze stupefacenti, che gli permettevano di guadagnare grosse somme di denaro. A soli 39 anni, Angelo Casamonica era in possesso di un vero ‘impero’: macchine di lusso, ville, appartamenti e oggetti preziosi. Beni acquistati non con il ‘sudore’ ma mediante attività illecite. Perché, si sa, le attività illecite sono quelle che rendono di più. E’ finita, però, la cuccagna per Casamonica e i suoi familiari.
Reddito Angelo Casamonica troppo basso per possedere tali beni
I carabinieri hanno accertato che tutti i beni sequestrati rappresentano il frutto o il reimpiego del denaro ottenuto svolgendo attività ‘sporche’. E’ da diverso tempo che i carabinieri svolgevano indagini su Angelo, persona ritenuta alquanto pericolosa poiché dedita allo svolgimento di numerose attività illecite. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Roma per la sproporzione tra i redditi dichiarati al Fisco e i beni posseduti dall’esponente del noto clan e i suoi familiari e per l’incapacità di dimostrare la legittima provenienza dei beni.