Una notizia che renderà felici soprattutto gli studenti. Lo smartphone tornerà sui banchi di scuola dopo il divieto introdotto nel 2007 con una direttiva del Miur. In sostanza, finora nessuno studente non solo non poteva usare in classe gli smartphone ma non doveva portarli a scuola. Adesso la svolta, annunciata dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.
Niente Far West
Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia domina ogni aspetto della società, quindi non ha senso vietare gli smartphone in classe. Lo ha capito anche il Ministero della Pubblica Istruzione, che ha deciso di revocare la direttiva del 2007. Faraone ha detto ai microfoni de La Stampa:
“Immagino un uso virtuoso di smartphone e tablet da parte degli studenti nella lettura dei testi in classe o per svolgere i compiti a scuola. E per i prof significa arricchire moltissimo le possibilità della didattica oggi limitate. Vorrei un uso orizzontale dei dispositivi, spalmato su tutte le materie con la collaborazione dei docenti. L’uso deve essere regolamentato, non vogliamo creare il Far West. E ai docenti deve essere lasciata la massima autonomia nelle loro scelte didattiche, vogliamo solo che gli insegnanti che vorrebbero utilizzarlo possano essere liberi al contrario di quello che accade oggi”.
Favorevoli e contrari ai telefonini a scuola
La decisione del Miur contrasta con quella dell’esperto Tom Bennet, secondo cui gli smartphone dovrebbero essere vietati a scuola, a meno che gli studenti non abbiano più di 16 anni. Secondo voi è giusto usare i telefonini a scuola? Come in ogni dibattito, ci sono favorevoli e contrari. I favorevoli sostengono che lo smartphone a scuola è un valido aiuto per fare ricerche e ottenere risposte a domande vertenti qualsiasi disciplina; i contrari, invece, ritengono tali device mobili come vere e proprie fonti di distrazione. E’ indubbio che basta una notifica o un messaggio per distogliere il bimbo o il ragazzo da un’attività e ciò, inevitabilmente, incide sul rendimento scolastico. Come al solito, occorre agire con moderazione.