Tre studentesse sono rimaste ferite a Gioia Tauro, nell’istituto ‘Campanella’, a causa della caduta di parti di intonaco. Tutto è avvenuto improvvisamente, in classe. Le tre ragazzine, tutte quattordicenni, sono state subito trasportate in ospedale: una ha riportato una lesione alla testa e un’altra un’ecchimosi al braccio. A una terza, invece, sono stati applicati diversi punti di sutura al naso. Le lezioni, ovviamente, sono state sospese dopo il crollo. Due classi sono state sequestrate. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Palmi. L’episodio riaprirà certamente la discussione sulla necessità di ristrutturazione di gran parte delle scuole italiane. Molti studenti, infatti, frequentano scuole che necessitano di interventi ordinari e straordinari. Una delle scuole che dovrebbe essere sottoposta a lavori di ristrutturazione è senza dubbio la ‘Campanella’ di Gioia Tauro, in cui tre ragazzine sono rimaste ferite a causa del cedimento di alcune parti di intonaco. Alla fine è andata bene alle studentesse, che se la sono cavata con qualche ferita. E’ necessario, però, che venga fatta luce sull’episodio. Se c’è qualche responsabile deve pagare il conto con la giustizia. In Italia, si sa, la superficialità è presente in molti ambiti ma è deleteria. Ricordiamocelo. Legambiente ha reso noto, qualche mese fa, che il 39% delle scuole necessita di lavori di ristrutturazione e il 29,3% è posto in zone dove è elevato il rischio sismico. Ogni anno, la nota associazione ambientalista fa presente tali problemi ma sembra che le istituzioni nazionali e locali se ne infischino. Aspettano forse la tragedia? Le studentesse di Gioia Tauro hanno riportato ferite su diverse parti del corpo ma il bilancio dell’incidente poteva essere senza dubbio molto più pesante.
La ristrutturazione degli edifici scolastici, dunque, deve essere l’imperativo per evitare che accadano ancora episodi analoghi a quello di Gioia Tauro. Mai più studenti e studentesse ferite. Legambiente ha riferito anche che in Italia ci sono più edifici scolastici che sfruttano energia rinnovabile: si è passati dal 13,6 al 14,3%. L’organizzazione ambientalista ha anche sottolineato che i provvedimenti riconducibili alla ‘Buona Scuola’ del Governo Renzi hanno effettivamente portato alla ristrutturazione e al miglioramento di numerosi edifici scolastici, ma non è stato risolto un problema importante. In sostanza, sono state ristrutturate soprattutto le scuole del Nord Italia; gran parte di quelle del Sud, invece, versa ancora in condizioni pietose. Il 50% degli edifici scolastici del Meridione necessita di interventi di manutenzione. Le scuole migliori, invece, si trovano in città come Forlì, Trento e Reggio Emilia.
Calabria, Puglia e Sicilia sono tra le regioni italiane dove ci sono più scuole che hanno bisogno di un ammodernamento, non tanto per ragioni estetiche ma di sicurezza. Non vogliamo più riportare notizie di studenti rimasti feriti in classe a causa dell’intonaco che cade dal soffitto. E’ bene che lo Stato inizi a prendersi le sue responsabilità. La ‘Buona Scuola’ non deve tutelare solo gli istituti del Centro-Nord ma anche quelli del Sud Italia. Dai inquietanti sulla condizione delle scuole italiane vennero diffusi, due anni fa, anche da Cittadinanzattiva, secondo cui la maggior parte dei fondi per la ristrutturazione vengono devoluti alle scuole del Nord quando invece sono quelle del Sud ad averne maggior bisogno, anche perché ubicate in zone altamente sismiche.