Un professore è stato trucidato con un machete in Bangladesh. L’uccisione è stata rivendicata dall’Isis
Era uscito come ogni mattina per recarsi al lavoro, Rezaul Karim Siddique, ma appena uscito di casa è stato aggredito con un machete ed ucciso. L’agguato è stato rivendicato dall’Isis che, negli ultimi tempi, ha avviato una crociata contro gli attivisti laici in Bangladesh. L’insegnante è stato trucidato in un luogo che dista circa 200 km da Dacca. Un comunicato dell’agenzia di stampa Amaq, tenuta sotto controllo da molti radicalisti, recita:
“Combattenti dello Stato Islamico assassinano un docente universitario per aver incitato all’ateismo”.
Il prof ucciso insegnava presso l’università pubblica di Rajshahi ed era molto attivo: negli ultimi tempi aveva promosso diverse culturali ed aveva fondato una scuola a Bagmara, un tempo quartier generale della frangia islamista Jamayetul Mujahideen Bangladesh. 4 membri di tale gruppo estremisti sono stati messi in manette, l’anno scorso, dopo il ferimento di padre Piero Parolari, sacerdote italiano. La Polizia ha detto che il docente di inglese è stato freddato come i 4 blogger che hanno perso la vita l’anno scorso. C’è una sorta di repressione, da parte dell’Isis, degli intellettuali atei. I miliziani dello Stato Islamico hanno detto di aver ucciso Siddique perché incitava l’ateismo in Bangladesh. I colleghi del 58enne, però, hanno detto che l’uomo non aveva mai scritto nulla di controverso e non era ateo, differentemente dalle vittime precedenti.
La Polizia ha affermato che l’insegnante è finito nel mirino degli estremisti islamici perché era coinvolto in numerose attività culturali. I gruppi islamici, infatti, non apprezzano chi promuove o partecipa ad attività culturali. L’anno scorso sono stati uccisi a colpi di machete anche 4 blogger laici.
I parenti del professore ucciso col machete, nelle ultime ore, in Bangladesh hanno detto che il loro caro aveva anche fondato una scuola di musica e curato una rivista letteraria.
https://youtu.be/JASo2zjH4mc