Il processo sul delitto della giovane Yara Gambirasio prosegue ed ora, probabilmente, verranno esaminato le lettere ‘piccanti’ che il principale imputato, Massimo Bossetti, avrebbe inviato a una detenuta
Le missive che Bossetti e la detenuta Gina si sono scambiati in galera, dunque, potrebbero essere esaminate dai giudici. La richiesta è stata fatta dal pm Letizia Ruggeri. Il difensore di Bossetti, Paolo Camporini, chiede che dovranno essere acquisite tutte le lettere, ovviamente nell’originale:
“E’ una corrispondenza tra persone adulte che non si sono mai viste tra loro. Sono lettere (ci siamo anche un po’ divertiti a leggerle) che devono essere contestualizzate e sono la trasposizione di una affettività compromessa dal carcere… in queste lettere viene confermata la personalità dell’imputato che continua a dirsi innocente, continua ad avere fiducia nei giudici e ha parole positive anche nei confronti della vittima, in un contesto in cui non poteva pensare che venissero sequestrate”.
Il difensore di Bossetti ha quindi risposto per le rime al pm che ha richiesto l’acquisizione delle lettere dal contenuto imbarazzante che l’imputato ha inviato alla detenuta Gina. In sostanza, il legale chiede di acquisire tutte le missive, non alcune:
“Queste lettere vanno contestualizzate e si tratta di lettere sintomo di una situazione affettiva compromessa, tanto che in Paesi più civili del nostro sono allo studio provvedimenti proprio sull’affettività in carcere. Si tratta di corrispondenza tra adulti e che non contiene riferimenti alle ricerche nei computer, come sostenuto dall’accusa. Se serve per delineare la personalità dell’imputato in queste lettere vi è una ripetuta proclamazione di innocenza e di fiducia nei giudici. Vi sono anche parole riguardanti la vittima che, se non sincere, non avrebbero senso dal momento che Bossetti stava intrattenendo una corrispondenza con una persona che non aveva mai conosciuto.
Negli ultimi giorni non si fa altro delle presunte lettere scabrose che Bossetti avrebbe scritto a una detenuta. In alcune di esse sarebbe emersa una “predilizione per la rasatura” di Massimo Bossetti. Intanto l’avvocato del muratore ha chiesto una nuova perizia sul materiale genetico ritrovato sul corpo e sugli abiti di Yara Gambirasio. Un altro avvocato dell’imputato, Claudio Salvagni, ha affermato al riguardo:
“E’ necessario risolvere macroscopiche anomalie che sono state evidenziate dai consulenti su valutazioni che hanno messo gli stessi consulenti della Procura in disaccordo tra di loro”.
Il pm, invece, contesta la nuova perizia. In merito all’acquisizione delle lettere inviate da Bossetti alla detenuta Gina, deciderà oggi la Corte d’Assise di Bergamo. Il pm ha chiesto l’acquisizione di 4 o 5 missive delle 40 inviate da Bossetti alla detenuta Gina, il cui contenuto sarebbe collegato ad alcune ricerche fatte online dal muratore di Mapello. I consulenti informatici della Procura, infatti, scoprirono che l’uomo cercò “ragazzine depilate” su Google. Ebbene, in una delle lettere inviate a Gina, Massimo ha sottolineato di avere una preferenza per la rasatura. Gli avvocati dell’imputato, però, contestano tale acquisizione, ritenendola irrilevante e non pertinente. La difesa vuole un nuovo esame dei reperti organici scoperti sul corpo della povera Yara e sui suoi abiti in modo da verificare se il Dna è effettivamente quello di Massimo Bossetti.