Ha somministrato bombe di eparina a molti pazienti, secondo l’accusa, ma lei si dichiara innocente. Parliamo di Fausta Bonino, infermiera di Piombino accusata di aver ucciso 13 pazienti
Morti misteriose e indagini
Quella che è stata ribattezzata l’infermiera killer di Piombino sta vivendo momenti da incubo. Non avrebbe mai immaginato di essere incastrata, o forse lo sapeva e per questo era agitata mentre parlava con le colleghe, durante conversazioni telefoniche intercettate dalle forze dell’ordine. L’accusa ritiene Fausta Bonino una “killer metodica e spietata” in quanto non aveva remore nel somministrare bombe di eparina, un farmaco anticoagulante, ai pazienti. L’infermiera è stata scoperta ed ora dovrà vedersela con la giustizia. Quando Fausta, 55enne originaria di Savona, era in servizio si registrava un considerevole aumento di decessi nel reparto. Ciò aveva incuriosito i responsabili del nosocomio, che decisero di rivolgersi alle forze dell’ordine. Nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Piombino hanno perso la vita, misteriosamente, 13 persone tra i 61 e gli 88 anni. Anzi, non tanto misteriosamente, visto che nei corpi degli anziani sono state rilevate dosi massicce di eparina (dosi superiori di 10 volte il limite massimo consentito, ovvero il limite tollerabile dal corpo umano). I pazienti morti non erano malati terminali e non avevano bisogno di eparina: perché, allora, la Bonino aveva somministrato loro tale medicinale? E’ chiaro che voleva toglierli di mezzo.
Fausta e la depressione
Dopo i primi 10 decessi, i responsabili dell’ospedale di Piombino chiesero l’intervento delle forze dell’ordine. Troppo alto il numero delle morti nel reparto dove lavorava la 55enne. Sono iniziati gli accertamenti e, dopo tante intercettazioni, sopralluoghi e pedinamenti si è concluso Fausta Bonino è un’infermiera killer. Sconcerto a Piombino. Nessuno avrebbe mai immaginato che quell’infermiera così solerte, attenta ed esperta fosse capace di uccidere con bombe di eparina, medicinale che può stroncare se somministrato a dosi elevate. Dalle intercettazioni è emerso che l’infermiera di Piombino iniziava a temere che, prima o poi, l’avrebbero scoperta e condotta in carcere. A molte amiche confessava di sentirsi pedinata, osservata, con le spalle al muro. Quello che Fausta Bonino pensava, alla fine, si è realizzato: le forze dell’ordine l’hanno arrestata al rientro da un viaggio a Parigi, città dove vive un figlio. Ora la 55enne si dichiara innocente. L’accusa, invece, ritiene che sia una sadica e spietata donna che ha somministrato dosi letali di eparina a 13 pazienti. Le vittime non avevano bisogno di tale farmaco. Perché Fausta ha ucciso? Secondo i carabinieri, l’infermiera di Piombino era stata vittima della depressione in passato. Successivamente alla scoperta delle prime morti sospette, nell’ottobre dell’anno scorso, la Bonino venne trasferita. Guarda caso, dopo il trasferimento, il numero dei decessi nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Piombino iniziò a calare. I carabinieri hanno detto:
“Il picco dei decessi in Rianimazione è passato dal 22% al 12% quando l’infermiera è stata allontanata”.
L’eparina è un farmaco anticoagulante che viene solitamente prescritto per curare le trombosi. Il medicinale è molto utilizzato negli ospedali ma i pazienti morti nell’ospedale di Piombino non ne avevano bisogno. La terapia con eparina deve essere eseguita con molta cautela, in quanto un sovradosaggio può causare effetti indesiderati che vanno da un semplice mal di testa alla morte.