Un altro stupro in India. Stavolta a sconcertare non è tanto il fatto che la vittima della violenza ha 3 anni ma l’età dello stupratore: 13 anni
La piccola è stata violentata in un piccolo paese del Punjab, nella parte settentrionale della nazione. Il 13enne, a detta del padre della bimba, è un vicino di casa. Il minorenne non solo ha stuprato la piccola ma ha anche tentato di ucciderla recidendole la gola. Ora la bambina lotta tra la vita e la morte in un ospedale. Il papà ha riferito che in casa non c’era nessuno quando la figlia è stata stuprata dal balordo 13enne. Un episodio nauseante che testimonia quanto lo stupro vada di moda in India. Adesso anche i minorenni, che probabilmente si ispirano alle malefatte degli adulti, iniziano a violentare.
Violenza sessuale fa rima con India negli ultimi anni. La nazione orientale detiene il primato degli stupri nel mondo. Come mai? Perché gli uomini si accaniscono contro donne e bimbe? Difficile dirlo. In India il rischio stupri è elevato dappertutto, nei piccoli centri come nelle grandi metropoli come Calcutta e New Delhi. Quest’ultima è stata ribattezzata la capitale mondiale degli stupri: il 17% delle violenze sessuali indiane ha avuto teatro proprio la Capitale. In India, secondo recenti statistiche, viene commesso uno stupro ogni 22 minuti e, purtroppo, i casi sono in continuo aumento. Adesso si mettono a stuprare anche i minorenni. Ciò non può non agghiacciare. Eppure recentemente sono state introdotte sanzioni severe per gli stupratori.
Un sondaggio Thomson Reuters ha messo in evidenzia che l’India è il quarto Paese al mondo più pericoloso per le donne e il più rischioso del G20. L’allarmante situazione, però, è frutto anche dell’apatia delle istituzioni, della magistratura e delle forze di polizia indiane, troppo tolleranti nei confronti degli stupratori. Dalla nascita fino alla morte, le donne indiane sono sottoposte a vessazioni tremende: la loro dignità è subordinata allo status di figlia, di moglie e di madre. Stupri, uccisioni, e aggressioni con l’acido sono all’ordine del giorno in India. E’ difficile evitare tutto ciò. Molto arduo. Non basta la legge, bisogna cambiare la mentalità, arcaica, indiana.