Le forze dell’ordine hanno scoperto un’altra casa famiglia lager. Stavolta il teatro dei maltrattamenti è stata una struttura per anziani a Parma
I poliziotti, oggi, hanno arrestato sia la titolare che 2 collaboratrici della casa famiglia per anziani Villa Alba, sita in via Emilia Ovest. Dopo innumerevoli indagini è stato scoperto che gli anziani che soggiornavano nella struttura, tutti tra gli 80 e 90 anni, venivano continuamente offesi, picchiati e umiliati. Non di rado molti pazienti venivano legati ai loro letti o sedati per evitare che dessero fastidio.
Constatati i reati, decisamente gravi, commessi all’interno della struttura, i poliziotti hanno messo in manette sia la titolare, una 31enne, che 2 collaboratrici, la sorella e la madre, di 35 e 58 anni.
Le donne arrestate dovranno rispondere di maltrattamenti aggravati dal fatto di essere commessi su soggetti che dovevano curare e in presenza di minori. Sì perché, spesso, le collaboratrici portavano nella struttura i loro figli minorenni, che assistevano ai soprusi sugli anziani. I parenti degli anziani sono stati subito informati degli arresti ed hanno provveduto a sistemare i loro congiunti in altre strutture.
L’anno scorso, un’anziana che aveva trascorso un breve periodo presso Villa Alba ha deciso di denunciare i maltrattamenti subiti nella struttura, segnalando anche le angherie quotidiane a cui era sottoposta la sua compagna di camera.
“Io stato zitta per non fare la stessa fine”, ha rivelato l’ex paziente di Villa Alba, aggiungendo di essere stata legata più volte al letto per evitare che uscisse dalla stanza.
Fa rabbrividire quello che emerge dalle intercettazioni, ambientali e telefoniche. Si sentono le collaboratrici che dicono frasi come “Ti senti morire? E vabbè muori, dai, qual è il problema?” e “Maiala, che schifo”. Nella casa famiglia c’era un clima di terrore. I pazienti venivano schiaffeggiati giorno e notte e mortificati in ogni modo. Pensate che a una donna era stato fatto credere che sua sorella era morta.
Una delle collaboratrici arrestate dovrà rispondere anche di furto, perché ha rubato molte garze, cerotti ed altro materiale sanitario presso l’ospedale Maggiore, dove stava frequentando un corso di formazione.