Vendevano olio d’oliva ma facevano credere ai consumatori che quello contenuto nelle bottiglie fosse olio extravergine d’oliva. Rischiano grosso, ora molte celebri aziende, come Bertolli, Carapelli, Coricelli e Sasso. Guariniello, infatti, ha avviato un’inchiesta per frode in commercio
Gli oli adulterati, a quanto pare, sono stati prodotti in 3 regioni: Toscana, Abruzzo e Liguria. Il pm Guariniello ha già avvisato il Ministero delle Politiche del fatto che il contenuto delle bottiglie era semplice olio d’oliva, non quindi olio extravergine, più pregiato e costoso.
A segnalare la truffa al pm Guariniello è stata una testata specializzata, evidenziando che non è in gioco un problema di salute ma di correttezza nei confronti dei consumatori e di prezzo. Ricordiamo che l’olio extravergine è quello di prima spremitura, quindi ha caratteristiche e sapore diversi da quello d’oliva; ecco perché costa di più.
Il Codacons ha asserito che tutti coloro che hanno consumato prodotti delle aziende finite nell’inchiesta possono farsi risarcire e costituirsi parte offesa nel procedimento avviato dalla Procura. Basta andare sul sito web del Codacons e riempire un modulo.
Ecco le aziende truffaldine: Bertolli, Coricelli, Carapelli, Sasso, Antica Badia, Santa Sabina e Primadonna.