Sono passati 40 anni dalla morte del grande poeta, scrittore, attore, regista e intellettuale italiano Pierpaolo Pasolini. In Italia sono in programma molti eventi per ricordare un grande intellettuale, apprezzato sia in Italia che all’estero. Pasolini venne ritrovato morto all’Idroscalo di Ostia
Sono passati 40 anni dalla morte di Pasolini ma ancora ci sono molti punti d’ombra sulla vicenda. Per la giustizia, ad uccidere il celebre scrittore italiano fu Giuseppe Pelosi (Pino la Rana), che ha già pagato il suo conto. Lo stesso Pelosi, però, ha rivelato recentemente che Pierpaolo venne ucciso da diverse persone. Fu un omicidio premeditato? Forse, e c’è anche chi tira in ballo la politica. Sì perché Pasolini dava fastidio un po’ a tutti perché diceva, rappresentava e scriveva ciò che pensava, attaccando spesso e volentieri anche la ‘casta’.
Pierpaolo Pasolini, classe 1922, nacque a Bologna ma visse in diverse città italiane a causa dei continui trasferimenti dei genitori. L’ecletticità era una delle caratteristiche di Pasolini: amava sia scrivere libri e poesie che dirigere e recitare film. Sono delle ‘punte di diamante’ della letteratura italiana opere come “Ragazzi di vita”, “Una vita violenta”, e “La meglio gioventù”.
In campo cinematografico Pasolini si distinse con film come “Il Vangelo Secondo Matteo”, “Mamma Roma” e “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Quest’ultimo film è tornato nelle sale, nelle ultime ore, in versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.
“Salò o le 120 giornate di Sodoma” venne censurato in Italia perché le “immagini così aberranti e ripugnanti di perversione sessuale offendono sicuramente il buoncostume e come tali sopraffanno la tematica ispiratrice del film sull’anarchia di ogni potere”.
Ettore Scola, amico e collega di Pasolini ha ricordato il ‘padre’ di “Accattone” così: “Un intellettuale, un poeta, un cineasta preoccupato da cosa stava diventando l’Italia, ha parlato di genocidio culturale perpetrato dalla società dei consumi facendo giustizia di tante culture. Il nostro è un Paese dell’oblio, dell’evento del momento, che tende a dimenticare tutto ciò che appartiene al passato per cui è importante che i giovani recuperino la memoria che continua ad essere l’unico strumento vitale, indagare su quelle radici per capire cosa può servire loro per crescere”.