Ha avuto un lieto fine il caso della bimba campana di 11 anni, malata di Aids, che era stata espulsa dalla sua scuola. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha mantenuto la promessa: martedì prossimo la bimba tornerà a scuola e potrà nuovamente studiare e giocare coi suoi amici
La Giannini ha inviato ad Avvenire una lettera con cui ha garantito di risolvere subito la nauseante vicenda. Il Ministro ha scritto: “Ho personalmente contattato il nostro Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, espressione del Ministero dell’Istruzione sul territorio, per verificare la situazione. L’Usr sta già lavorando per fare in modo che Francesca possa al più presto essere accolta, come è suo diritto, in una classe vera e non debba frequentare le lezioni a distanza. Il caso di questa bambina, che voi sentite come una figlia, era già all’attenzione dei nostri dirigenti territoriali. Voi stessi lo avete segnalato ed è stata inviata un’ispezione nella scuola che non ha accettato l’iscrizione motivando la propria scelta con problematiche legate al raggiungimento del numero massimo di alunni. Valuteremo se qualcuno ha sbagliato. E se qualcuno lo ha fatto si assumerà le proprie responsabilità. Nel frattempo dall’ispezione, come sapete, è emersa la proposta di una temporanea frequenza a distanza. Ma gli stessi vertici del nostro Ufficio Scolastico hanno ritenuto che non fosse questa la risposta finale da dare a Francesca. Per questo si sono messi in contatto con una nuova scuola che accoglierà in un clima di serenità, la vostra, la nostra, figlia ‘speciale’. Francesca presto tornerà in classe, come è giusto che sia”.
La decisione presa prontamente dal ministro Giannini ha reso felici molte persone, come la forzista Elena Centemero, che ha dichiarato: “Sollievo e soddisfazione per la soluzione positiva della vicenda della bambina disabile campana esclusa da scuola perché malata di Aids. La scuola non può prescindere dalla solidarietà, dall’inclusione sociale e dalla garanzia di crescita educativa nel rispetto di tutti, soprattutto di chi è più debole. Trovo inoltre giusto e doveroso l’approfondimento da parte del Ministero sulle reali ragioni dell’esclusione della bambina da parte dell’istituto scolastico coinvolto, anche per dare alla scuola la possibilità di spiegare le proprie motivazioni che ci auguriamo essere di carattere tecnico, ossia legate al numero degli alunni già iscritti”.