In Italia, negli ultimi mesi, è aumentata molto la richiesta di mutui a tasso fisso, che attualmente si attesta al 2,20%, quindi molto più allettante rispetto a quello variabile, fermo all’1,19%
Secondo una recente analisi, nei primi 8 mesi del 2015 i mutui a tasso fisso hanno rappresentato il 72,5% del totale. Si è registrato, invece, un forte calo di quelli a tasso variabile. Le persone sono spinte ad accendere mutui a tasso fisso perché non vogliono sorprese che, invece, possono derivare da quelli a tasso variabile. Ciò che vogliono gli italiani oggi è una vita serena, senza eventi funesti e imprevedibili; quindi ‘no’ al mutuo a tasso variabile.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, i mutui a tasso fisso hanno rappresentato i 3/4 del totale, un vero record.
Il direttore marketing del portale mutuionline.it, Roberto Anedda, ha spiegato: “Una discesa così decisa dei fissi ha portato all’aumento di richiesta non solo di nuove erogazioni ma anche di surroghe perché ora l’operazione è interessante anche per chi ha in corso un mutuo indicizzato. A fronte di un lieve incremento del costo ci si mette in sicurezza per il futuro. Le banche oggi possono permettersi tassi così bassi per il costo minimo della raccolta e si spingono sul fisso perché chi lo sottoscrive ai livelli attuali ben difficilmente avrà convenienza a surrogare in futuro”.
I mutui a tasso fisso sono in forte ripresa, dunque. Ricordiamo che lo scorso agosto l’Abi evidenziò una “forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle case”. Solamente nel 2011 si era registrato un dato analogo.