Non si sa ancora chi uccise Chiara Poggi a Garlasco, ma è certo che Alberto Stasi, il suo fidanzato, qualcosa ha fatto o saputo. Ecco perché le due sentenze di assoluzione sono state annullate dalla Cassazione e, lo scorso 17 dicembre, la Corte d’Assise d’Appello di Milano lo ha condannato con rito abbreviato a 16 anni di reclusione
Non è un bel momento per Alberto Stasi, visto che, dopo la condanna, si è trovato senza lavoro. Lo studio commercialista dove lavorava, infatti, gli ha dato il benservito. Il motivo? Ai clienti non piaceva essere assistiti da un soggetto condannato per omicidio. Tempi duri, dunque, per l’ex bocconiano, anche perché difficilmente riuscirà a trovare un altro impiego prima dell’inizio di un altro processo, la cui data deve essere ancora stabilita dalla Corte di Cassazione. E’ probabile, comunque, che il nuovo dibattimento si svolgerà in autunno o, al massimo, all’inizio del 2016.
Alberto Stasi non è stato messo in carcere, successivamente alla condanna, perché si è sempre presentato alle udienze e non ha mai fatto intendere di voler abbandonare l’Italia. Ora Alberto incrocia le dita e spera nel ‘ricorso fiume‘ presentato dai suoi legali, Angelo Giarda, Fabio Giarda e Antonio Albano, che ritengono la condanna “gravemente viziata, oltre che costellata di macroscopiche violazioni sia dei diritti fondamentali dell’imputato che della legge processuale penale”.
Stasi è libero ma su lui grava, ora, una condanna tremenda perché “ha brutalmente ucciso la fidanzata che evidentemente era diventata, per motivo rimasto sconosciuto, una presenza pericolosa e scomoda, come tale da eliminare per sempre dalla sua vita di ragazzo ‘perbene’ e studente ‘modello’, da tutti concordemente apprezzato”.
E’ stato lo studente modello Alberto Stasi ad aggredire brutalmente Chiara Poggi? E se l’ha fatto, qual è il movente? Il delitto avvenuto a Garlasco qualche anno fa è ancora un mistero ma i genitori di Chiara sperano ancora nella giustizia, anche se nessuno potrà ridargli indietro l’amata figlia. Gli avvocati di Stasi, lo ricordiamo, hanno presentato un mega ricorso: 360 pagine per dimostrare l’innocenza di Alberto. Riusciranno i legali del bocconiano a convincere i giudici? Vedremo. Magari, se verrà assolto, Alberto Stasi riuscirà nuovamente a trovare lavoro. Non credete?
Il sostituto procuratore generale ritiene Stasi un vero killer che non ha pietà per nessuno. Lo scorso dicembre, la Pubblica Accusa ha sottolineato che “prima e non dopo aver inferto il colpo mortale, Alberto Stasi ha deciso impietosamente e con assoluta insensibilità di trascinare il corpo già colpito, ma ancora vivo di Chiara verso la porta della cantina con lo scopo di gettarlo dalle scale e provocando ulteriori e diverse sofferenze alla vittima. Dopo di che si sarebbe presentato dai carabinieri raccontando di una possibile caduta dalle scale per mimetizzare l’aggressione”. Tutto ciò è veramente agghiacciante. E’ possibile che un ragazzo apparentemente perbene, studioso e appartenente a una famiglia stimata possa compiere azioni così crudeli? Effettivamente sì. Ricordate il delitto del Circeo? Chi avrebbe mai pensato che Izzo e i compagni Guido e Ghira sarebbero stati capaci di massacrare Donatella Colasanti e Rosaria Lopez? L’apparenza inganna.